E’ stata diffusa sui media la proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati dall’Onorevole Marco Donati e da altri, per la soppressione dei Consorzi di bonifica.
L’iniziativa è da salutare con soddisfazione perché pone rimedio ad un modo demenziale di gestire i servizi pubblici locali e soprattutto mette fine a degli Enti medioevali che chiedono soldi ai cittadini senza averne la legittimazione democratica.
Tuttavia, dopo avere letto con attenzione la proposta di legge abbiamo scoperto che i politici non perdono il vizio di riprendersi con una mano quello che danno con l’altra.
L’art. 2 della proposta prevede che i Consorzi siano soppressi e che le funzioni siano trasferite alle Unioni dei Comuni insieme con: a) le risorse pubbliche che già affluiscono ai Consorzi e b) la potestà di imporre contributi alle proprietà immobiliari che rientrano nel loro ambito di competenza, nel limite dei costi sostenuti per lo svolgimento delle loro attività.
Questo significa che i futuri balzelli, invece di arrivare ai cittadini dai Consorzi di bonifica arriverebbero dalle Unioni dei Comuni. Questo in Italia si chiama gioco delle tre carte
Secondo noi invece, la proposta dovrebbe prevedere che il finanziamento dei lavori di bonifica, per la parte non coperta dai trasferimenti regionali, sia posta a carico dei Comuni i quali, se credono, possono aumentare proporzionalmente e responsabilmente le aliquote delle imposte locali.
Siamo sicuri che l’Onorevole Donati vorrà formulare meglio la sua proposta spiegandoci che cosa non abbiamo capito. E magari consultando chi in rappresentanza di migliaia di cittadini si batte da anni per questa causa e sa che la reale volontà della gente non è quella di cambiare il nome del carrozzone ma di vedere i propri soldi spesi bene.