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La tassa sui fossi la paghino i Comuni

LeviatanoI cittadini dei Comuni di Arezzo, Cortona, Castiglion Fiorentino, Foiano, Marciano, Lucignano, Monte San Savino e Civitella stanno ricevendo in questi giorni dal Consorzio di bonifica Alto Valdarno migliaia di avvisi e cartelle esattoriali per contributi vecchi e nuovi, non pagati e da pagare.

Le Associazioni dei Consumatori e i singoli cittadini hanno vinto migliaia di ricorsi contro questi balzelli medioevali, manifestando apertamente e chiaramente la contrarietà dell’opinione pubblica a questo tipo di tassazione impropria. Ma i Consorzi di bonifica continuano con protervia e arroganza a richiedere altri soldi ai cittadini.

Nessuno discute della necessità di fare la manutenzione dei fossi e dei corsi d’acqua. Quello che si contesta è il fatto che un Ente senza legittimazione democratica possa imporre di fatto balzelli sulla proprietà contravvenendo ad un antico ma fondamentale principio non scritto su cui si fondano tutte le democrazie: nessuna tassazione senza rappresentanza democratica.

Purtroppo la via giudiziaria non è sufficiente. I Comuni in primo luogo e poi la Regione Toscana si devono assumere la responsabilità di modificare le modalità di finanziamento di questi Enti, se proprio vogliono tenerseli. E siamo sicuri che la legislazione attuale lo consente senza alcuna modifica normativa previ accordi tra i Comuni e i Consorzi di bonifica.

La manutenzione dei fossi deve essere finanziata direttamente dai Comuni che sono gli unici Enti (dopo Stato e Regioni) ancora dotati di rappresentanza democratica e quindi legittimati a richiedere pagamenti ai privati.

La soluzione è semplice. Il Governo ha appena annunciato l’intenzione di unificare in una tassa unica IMU, TASI e TARI e di semplificare il sistema di tassazione locale coma sta già facendo a livello nazionale.

Pertanto, chiediamo che IMU, TASI, TARI e contributi di bonifica siano pagati ai Comuni con un’unica tassa sui servizi locali e che poi siano i Comuni a contrattare il servizio di pulizia dei fossi con i Consorzi di bonifica.

Starà ai cittadini valutare l’operato degli amministratori comunali e la corrispondenza tra i soldi pagati e i servizi ricevuti in cambio.

Se c’è la volontà politica di farlo, questo è il momento giusto. A meno che i Comuni non abbiano già trovato un accordo sottobanco con i Consorzi per ribaltare sui cittadini i costi di questi Enti inutili.

Se non si trova una soluzione politica a questa vicenda, il rischio é che in un momento di grave crisi come quello attuale, una scintilla di malcontento diventi rivolta.

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