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febbraio, 2013:

TRUFFE: NON APRITE QUELLA PORTA!

“Vecchio trucco, soliti inganni: in nome della convenienza suonano alla porta proponendo offerte telefoniche, promozioni e sconti in bolletta, basta una ‘firmetta’ per assicurarsi vantaggi fantasmagorici, ma poi iniziano i problemi”. E’ quanto ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (http://www.consumatori.it), commentando l’ennesima richiesta di aiuto giunta agli sportelli dell’associazione da parte di consumatori caduti nella trappola.

Una firma su un qualsiasi modulo può avere conseguenze inimmaginabili: questi addetti alla vendita porta a porta, infatti, quando suonano al campanello, non ci daranno tregua finché non avranno ottenuto la nostra sottoscrizione a costo di raccontare sommariamente i dettagli dell’offerta giungendo a dichiarare che non comporterà nessun obbligo; in realtà, spesso, si tratta di un contratto a tutti gli effetti con il quale si autorizza una società, di cui forse non si conosce neanche il nome, ad emettere fatture al posto del vecchio gestore.

E’ sempre bene diffidare da questo tipo di visite e firmare soltanto dopo essersi fatti rilasciare una copia utile ad acquisire piena consapevolezza dei contenuti economici del contratto che ci viene sottoposto: solo in questo modo sarà possibile evitare brutte sorprese.

 

GRAVI IPOTESI DI REATO SU MPS

Nuove ipotesi di reato per Monte dei Paschi di Siena: dalla Nota Tecnica redatta dall’Ufficio Abusi di Mercato e trasmessa, unitamente ad una Relazione per la Commissione, dalla CONSOB al PM, che sta svolgendo le indagini, risulta, infatti anche la manipolazione del mercato che se fosse provata, rappresenterebbe un grave illecito a danno dei risparmiatori e della trasparenza del mercato borsistico.

Secondo la CONSOB, dalle condotte tenute dagli esponenti MPS derivano gravi danni per i risparmiatori: “un investitore che si fosse proposto di compravendere strumenti finanziari emessi da MPS avrebbe rinvenuto nella relazione semestrale al 30 Giugno 2008 indicazioni false e fuorvianti circa (…) il valore degli strumenti finanziari emessi da MPS. Su tali indicazioni l’investitore avrebbe erroneamente fondato le proprie decisioni di investimento o disinvestimento con riguardo al prezzo al quale convenientemente compravendere e alla dimensione delle operazioni da effettuare”. Il risparmiatore sarebbe stato indotto, quindi, “ad attribuire agli strumenti finanziari emessi da MPS un valore superiore a quello loro attribuibile sulla base della reale consistenza del patrimonio di vigilanza e dell’effettiva consistenza dei coefficienti patrimoniali”.

 

SCALDARE BENE LA PROPRIA CASA, RIDUCENDO GLI SPRECHI

Da sempre il riscaldamento rappresenta una delle voci più “pesanti” del bilancio familiare, a maggior ragione in tempi, come questi, di grave difficoltà economica per le famiglie. Risparmiare, dunque, è necessario, ma può essere difficile se si abita in un condominio dotato di impianto di riscaldamento centralizzato. La soluzione però esiste ed è quella di adottare sistemi per la contabilizzazione e la termoregolazione del calore che permettono di gestire in modo autonomo il riscaldamento della propria abitazione, pur vivendo in un condominio. Una risposta a queste esigenze arriva dalla norma UNI 10200, aggiornata di recente, mirata proprio a stabilire i principi per una corretta ed equa ripartizione delle spese di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria in edifici di tipo condominiale, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione dell’energia termica, distinguendo i consumi volontari di energia delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi.

Mediante l’installazione di particolari dispositivi, infatti, è possibile regolare la temperatura del proprio appartamento (termoregolazione) pagando solo il calore effettivamente consumato (contabilizzazione). Oltre a contenere i costi, questo sistema garantisce anche maggiore comfort abitativo, mantenendo costante ed equilibrata la temperatura di casa. La nuova edizione della norma UNI 10200 fornisce indicazioni per la ripartizione delle spese in proporzione ai consumi volontari dei singoli appartamenti al fine di ridurre gli sprechi, salvaguardando comunque la qualità della vita.

La riduzione dei consumi viene garantita dal sistema di contabilizzazione e termoregolazione che deve essere realizzato secondo determinati principi di progettazione. In tal senso, la UNI 10200 fornisce una linea guida per la progettazione e la conduzione dell’impianto, oltre a dare indicazioni su quale sia il sistema di contabilizzazione più indicato per un determinato tipo di impianto di distribuzione (a colonne montanti o ad anello) e per un determinato tipo di terminale di emissione (radiatore, termoconvettore, pannello radiante a pavimento, a parete, a soffitto e bocchette di aria calda).

Un’altra norma recentemente aggiornata – e che viene espressamente richiamata dalla UNI 10200 – è la UNI 9019 che rientra nel quadro normativo nazionale in materia di contabilizzazione del calore e di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale. Il documento descrive una metodologia di calcolo indiretto dell’energia termica erogata all’unità immobiliare, che consiste nell’evoluzione del metodo dei “gradi-giorno”, già in uso nella versione precedente della norma. I metodi di contabilizzazione indiretta, a differenza di quella diretta, non danno la misura del calore utilizzato nelle unità immobiliari ma un conteggio proporzionale a questo; tali conteggi sono quindi utilizzati per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento.

Il metodo di calcolo dei consumi descritto dalla UNI 9019 deriva dal tradizionale metodo del contatore, ormai non più utilizzabile, introducendo la compensazione del tempo di inserzione dei corpi scaldanti. Grazie alla formula di conteggio migliorata ed evidenziata nella nuova edizione della norma, si ottengono le precisioni richieste dalle legislazioni nazionali e regionali vigenti. Oltre al principio di funzionamento e al metodo di calcolo, la norma fornisce anche le prescrizioni aggiornate di impianto, di installazione, di prova e di impiego dei sistemi basati su questo principio; quest’ultimo prevede l’utilizzo dei totalizzatori del tempi di inserzione, compensati dai gradi-giorno dell’unità immobiliare e dall’inerzia termica dei corpi scaldanti, da cui si ricavano i conteggi proporzionali al calore utilizzato dall’abitazione che sono poi utilizzati per la ripartizione delle spese, secondo quanto indicato dalla UNI 10200.

Il documento, pertanto, non fa riferimento ad una tipologia di prodotto specifico, ma fornisce le linee generali per un corretto utilizzo del metodo e dei componenti che lo implementano, al fine di ottenere prestazioni in linea con le esigenze di contabilizzazione indiretta del calore e risparmio energetico. I sistemi di contabilizzazione indiretta del calore, tra cui anche quelli definiti da questa norma, sono particolarmente indicati nelle ristrutturazioni dell’impianto termico di edifici esistenti, dove possono essere installati con facilità, senza interventi sulle tubazioni di distribuzione del calore e senza opere murarie.

Entrambe le norme sono particolarmente utili per gli amministratori di condominio ma anche, più in generale, per tutti i consumatori. (Fonte: UNI – Ente Nazionale Italiano di Unificazione)

 

TORTELLINI AL CAVALLO

La Buitoni, che in realtà è un marchio della Nestlè, ha deciso di ritirare dal commercio una partita di tortellini poiché, a seguito di controlli effettuati, ha scoperto la presenza di piccole quantità di carne equina nel suo prodotto. Da quanto si può sapere, la scoperta della “contaminazione” con carne equina è conseguenza dei controlli che l’azienda ha effettuato sulle materie prime utilizzate per la produzione dei tortellini.

La fabbrica dei tortellini si trova in Piemonte e la carne utilizzata è stata importata dalla Germania; il fornitore deve aver dato delle garanzie sulla qualità della carne, ma questo non è sufficiente. Com’è noto, infatti, le aziende alimentari sono tenute ad attuare programmi di autocontrollo in modo tale da garantire la qualità e la sicurezza degli alimenti da loro prodotti: soltanto se i controlli effettuati danno esito favorevole si può procedere nella lavorazione.

Quello che non è chiaro è in quale momento sono state fatte le ricerche per individuare la presenza di carne equina, ovvero nei tortellini oppure nella materia prima. Si può presumere che, sull’onda delle informazioni provenienti da altre aziende e dalle Autorità di controllo di diversi paesi europei, si sia deciso di approfondire le indagini e quindi si è proceduto al controllo dei tortellini già finiti; una volta accertata la contaminazione, la pasta è stata ritirata dal commercio.

Un altro elemento da prendere in considerazione è la concentrazione molto bassa di carne equina; si potrebbe pensare che si sia trattato di una contaminazione accidentale dovuta alla incuria della ditta tedesca fornitrice della carne che non ha vigilato attentamente sulla qualità del suo prodotto. La Buitoni aveva evidentemente fiducia nel proprio fornitore e probabilmente i controlli erano meno severi.

Sulla base di queste premesse si possono fare le seguenti considerazioni:

• non sono chiare le ragioni che hanno causato la presenza di carne equina: considerate la basse concentrazioni (inferiori all’1%), probabilmente si è trattato di una “contaminazione” accidentale in quanto quantità così piccole non comportano vantaggi economici significativi; i sistemi di autocontrollo hanno funzionato in modo parziale poiché i tortellini sono comunque arrivati sui banconi di vendita e non si può escludere che in precedenza siano stati venduti e consumati;

• l’Unione Europea ha organizzato un piano di controllo (molto costoso) dei prodotti a base di carne al quale le Autorità del nostro Paese si sono opposte. Alla luce di quanto avvenuto, resta il dubbio se la posizione italiana sia giustificata (anche se la “filiera” della carne di cavallo è già severamente controllata), pur essendo le aziende produttrici a doversi assumere la responsabilità e farsi carico dei costi delle analisi;

• le piccole quantità di carne equina non sembrano aver inciso sulla qualità e la sicurezza dei tortellini, ma questo non giustifica assolutamente quanto avvenuto. Il consumatore ha infatti il diritto di conoscere la composizione di quello che acquista e non è tollerabile che sia minata la sua fiducia a causa della “leggerezza” dei produttori: i cittadini debbono poter essere certi che quando acquistano gli alimenti le etichette sono veritiere e non nascondono inganni.

Un’ultima considerazione riguarda le norme di autocontrollo che debbono essere rispettate da tutte le aziende alimentari che operano nell’Unione Europea. Sulle etichette c’è scritto il paese in cui i singoli alimenti sono stati prodotti e quindi al consumatore va ricordato che, non solo in momenti di emergenza come quello attuale, resta in suo potere di fare scelte di acquisto consapevoli, anche dando un’occhiata a quanto riportato circa il luogo di produzione. (A.M.)

 

MPS: PESANTE L’ACCUSA DELLA CONSOB

Nuove ipotesi di reato per Monte dei Paschi di Siena. In attesa che si faccia luce sulla vicenda e che si definisca la linea più opportuna da adottare, i consumatori coinvolti possono rivolgersi ai consulenti dell’Unione Nazionale Consumatori.

Arezzo, 20 febbraio 2013 – “Tra le varie ipotesi di reato prospettate va ora ad aggiungersi anche quella, ancor più grave per i risparmiatori e per la trasparenza del mercato borsistico, di manipolazione del mercato”. Questo è quanto emerge dalla Nota Tecnica redatta dall’Ufficio Abusi di Mercato e trasmessa, unitamente ad una Relazione per la Commissione, dalla CONSOB al PM, Dott. Antonino Nastasi, che sta svolgendo le indagini”. (continua…)