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gennaio, 2013:

I SOTTOPRODOTTI DELLA CARNE E DEL PESCE: PARLIAMO DI WURSTEL (2a parte)

Dalla lavorazione della carne e del pesce si ottengono delle parti meno gradite per il consumo diretto sia da un punto di vista organolettico sia perché di difficile cottura. Si tratta comunque di alimenti di buon valore nutrizionale per cui si è sempre cercato di recuperarli e le varie popolazioni hanno messo a punto delle tecniche di conservazione che ne consentono l’uso alimentare sotto forme anche molto appetibili.

Il wurstel è una salsiccia tradizionale tedesca e viene definito come “insaccato a grana fine, cotto e con alto contenuto di acqua”. Si ottiene triturando finemente i tagli meno pregiati delle carni commestibili di varie specie animali, inclusi i volatili. All’impasto vengono aggiunti vari additivi alimentari (sale da cucina, spezie, antiossidanti, aromatizzanti, conservanti, polifosfati, glutammato monosodico) che conferiscono al wurstel una buona compattezza.

Le caratteristiche organolettiche del prodotto sono legate alle ricette con cui vengono preparati gli impasti ed in particolare alle varie sostanze aggiunte alla carne che sono in grado anche di annullare sapori poco graditi. Con l’impasto si preparano i wurstel che vengono “insaccati” e cotti. L’involucro può essere naturale (un tratto di intestino di bovino o suino) oppure artificiale: nel primo caso può essere mangiato e nel secondo deve essere eliminato.

Rispetto alla mortadella, per i wurstel c’è un maggiore rischio di contaminazione batterica per cui è preferibile consumarli subito dopo la loro apertura e possibilmente cuocerli. La composizione dei wurstel è molto variabile e dipende dalle materie prime che vengono impiegate: si può passare dal 20 al 40% di proteine e dal 40 al 60% di grasso. Ovviamente anche il contenuto calorico è variabile secondo il prodotto e si passa dalle 200 alle 300 kcalorie per 100 grammi. E’ bene consumarli in misura moderata per il contenuto in grassi e colesterolo. (A.M.)

 

I SOTTOPRODOTTI DELLA CARNE E DEL PESCE: PARLIAMO DI WURSTEL

Dalla lavorazione della carne e del pesce si ottengono delle parti meno gradite per il consumo diretto sia da un punto di vista organolettico sia perché di difficile cottura. Si tratta comunque di alimenti di buon valore nutrizionale per cui si è sempre cercato di recuperarli e le varie popolazioni hanno messo a punto delle tecniche di conservazione che ne consentono l’uso alimentare sotto forme anche molto appetibili.

Il wurstel è una salsiccia tradizionale tedesca e viene definito come “insaccato a grana fine, cotto e con alto contenuto di acqua”. Si ottiene triturando finemente i tagli meno pregiati delle carni commestibili di varie specie animali, inclusi i volatili. All’impasto vengono aggiunti vari additivi alimentari (sale da cucina, spezie, antiossidanti, aromatizzanti, conservanti, polifosfati, glutammato monosodico) che conferiscono al wurstel una buona compattezza.

Le caratteristiche organolettiche del prodotto sono legate alle ricette con cui vengono preparati gli impasti ed in particolare alle varie sostanze aggiunte alla carne che sono in grado anche di annullare sapori poco graditi.

Con l’impasto si preparano i wurstel che vengono “insaccati” e cotti. L’involucro può essere naturale (un tratto di intestino di bovino o suino) oppure artificiale: nel primo caso può essere mangiato e nel secondo deve essere eliminato.

Rispetto alla mortadella, per i wurstel c’è un maggiore rischio di contaminazione batterica per cui è preferibile consumarli subito dopo la loro apertura e possibilmente cuocerli.

La composizione dei wurstel è molto variabile e dipende dalle materie prime che vengono impiegate: si può passare dal 20 al 40% di proteine e dal 40 al 60% di grasso. Ovviamente anche il contenuto calorico è variabile secondo il prodotto e si passa dalle 200 alle 300 kcalorie per 100 grammi. E’ bene consumarli in misura moderata per il contenuto in grassi e colesterolo. (A.M.)

 

 

AL VIA LA NUOVA PATENTE DI GUIDA EUROPEA

A partire dal 19 gennaio 2013 tutte le nuove patenti di guida rilasciate nell’Unione europea sono del tipo “carta di credito” di plastica, con un formato uniforme europeo e maggiori accorgimenti di sicurezza anticontraffazione. La nuova patente di guida sostituirà progressivamente i differenti modelli – in plastica o cartacei – che attualmente si trovano nelle tasche di oltre 300 milioni di guidatori in tutta l’UE ed è parte integrante di un più ampio pacchetto di misure (la terza direttiva UE sulle patenti di guida) adottato allo scopo di incrementare la libertà di circolazione, contrastare il fenomeno delle frodi e migliorare la sicurezza stradale nell’Unione europea.

Ecco i principali cambiamenti in vigore:

Un formato europeo standard

Un nuovo formato: una tessera di plastica del tipo “carta di credito”, con una fotografia e requisiti standard in materia di informazioni, facile da riconoscere e da leggere in tutta l’Unione europea. Le patenti già in circolazione non saranno interessate dalla nuova normativa: verranno progressivamente sostituite con una patente di nuovo formato al momento del rinnovo o, comunque, entro il 2033. Gli Stati membri sono liberi di inserire sulla patente i loro simboli nazionali.

Più sicurezza anticontraffazione

La nuova patente di guida comprende una serie di elementi di sicurezza per impedire di contraffarla o falsificarla. La sicurezza è ancora maggiore grazie alla creazione di un sistema elettronico europeo di scambio di dati per facilitare lo scambio di informazioni tra le amministrazioni nazionali. Ciò permetterà di semplificare le procedure di gestione delle patenti di guida per le persone che trasferiscono la propria residenza da uno Stato membro a un altro e contribuirà in modo significativo alla lotta contro il cosiddetto “turismo della patente di guida” e contro le frodi; si pensi ad esempio al nuovo e più rigoroso divieto di rilasciare in uno Stato membro la patente di guida a una persona la cui patente sia stata ritirata, sospesa o sottoposta a limitazioni in un altro Stato membro.

Rinnovo periodico delle patenti di guida

Il rinnovo periodico delle patenti di guida in tutta l’Unione europea è fondamentale per contrastare le frodi e migliorare la sicurezza stradale. La nuova normativa prevede che le patenti di guida per automobilisti e motociclisti debbano essere rinnovate ogni 10-15 anni (a seconda dello Stato membro). Le patenti di guida per conducenti di autocarri e autobus devono essere rinnovate ogni cinque anni e il rinnovo è subordinato al superamento di una visita medica. Il rinnovo è un atto amministrativo che non richiede il superamento di ulteriori esami e garantisce che le informazioni riportate sulla patente, la fotografia, ecc., siano aggiornate, che le caratteristiche di sicurezza della patente siano al passo con le nuove tecnologie e che gli Stati membri dispongano di informazioni costantemente aggiornate sulle patenti in circolazione.

Protezione dei conducenti più vulnerabili

Il regime europeo delle patenti di guida rafforza la protezione delle categorie più vulnerabili di utenti della strada. Prevede:

• un limite di età più elevato (dagli attuali 21 anni a 24 anni), l’accesso diretto (mediante prove teoriche e pratiche) alle patenti che consentono di guidare i motocicli più potenti;

• un aumento del limite di età e l’introduzione di ulteriori sottocategorie per l’accesso progressivo. Il nuovo regime prevede che i conducenti abbiano maturato un’esperienza di almeno 4 (anziché 2) alla guida di motocicli di potenza inferiore prima di poter acquisire la patente per guidare quelli di potenza superiore;

• i ciclomotori rappresentano ora una nuova categoria di veicoli e le persone che desiderano ottenere la relativa patente di guida sono tenute a sostenere una prova teorica. Gli Stati membri possono inoltre decidere di introdurre prove di abilità e comportamento nonché visite mediche. L’UE ha fissato a 16 anni l’età minima raccomandata per il riconoscimento reciproco delle patenti da parte di tutti gli Stati membri (a livello nazionale gli Stati membri possono abbassare a 14 anni tale limite di età). Fino ad oggi non esistevano requisiti minimi UE per i ciclomotori.

Requisiti minimi per gli esaminatori di guida

Gli esaminatori di guida dovranno soddisfare determinati requisiti minimi in materia di qualificazione iniziale e formazione periodica. Tali misure garantiranno il controllo della qualità nel nuovo sistema. (Fonte: Commissione Europea)

 

INFLUENZA: COSA FARE?

L’influenza è una malattia infettiva provocata da un virus, è altamente diffusiva e colpisce tutte le persone ed in particolare i bambini in tenera età e le persone anziane.

E’ ormai noto a tutti che può provocare disturbi respiratori e/o intestinali accompagnati da febbre, senso di spossatezza, dolori muscolari e/o articolari. Anche se ha un decorso generalmente benigno (e nella stragrande maggioranza dei casi si guarisce in pochi giorni) si tratta di una malattia da non prendere sottogamba per evitare conseguenze. I problemi maggiori si hanno con le persone con un sistema immunitario non perfetto in cui la malattia può avere un decorso più lungo oppure dare origine a complicanze che in alcuni casi possono essere anche gravi.

L’influenza ha un andamento stagionale e raggiunge la sua massima diffusione nel periodo invernale. In Italia nella terza settimana del 2013 ci sono stati circa 300.000 casi e si prevede che, come tutti gli anni, il picco delle persone ammalate si avrà tra la fine di gennaio e la prima metà di febbraio e colpirà milioni di persone.

Prevenzione della malattia

Il virus che causa l’influenza va incontro a continue modifiche nella sua struttura; ogni anno vengono effettuate indagini epidemiologiche per individuare il ceppo che si diffonderà all’inizio dell’anno successivo. Sulla base delle conoscenze disponibili viene quindi preparato un vaccino efficace per prevenire la malattia; ovviamente cambiando il ceppo ogni anno è necessario fare una nuova vaccinazione.

Le campagne vaccinali vengono effettuate verso la fine dell’autunno per dare modo all’organismo di produrre gli anticorpi che impediranno l’infezione al momento del contatto con il virus.

Il vaccino non da la sicurezza assoluta di impedire di ammalarsi, ma è sicuramente di grande aiuto soprattutto per le persone più sensibili quali sono i bambini, le persone anziane o che hanno altre malattie.

Nelle persone ammalate il virus influenzale è presente nelle vie aeree e quando si starnutisce viene espulso nell’interno delle goccioline che vengono emesse. Si forma quindi un “aerosol” altamente infettante che può essere inspirato da altre persone presenti nell’ambiente e che vengono facilmente infettate. Questa situazione si verifica in situazioni di sovraffollamento come nei locali pubblici. La precauzione che dovrebbero prendere le persone influenzate è quella di coprirsi la bocca con un fazzoletto quando starnutiscono evitando di disperdere nell’ambiente il virus.

Altra via di infezione può essere quella orale e si verifica quando le persone infette si soffiano il naso oppure portano la mano in bocca al momento dello starnuto; in questo modo nelle mani possono essere presenti quantità importanti di virus facilmente trasmesse anche con una semplice stretta di mano. Per evitare pericoli di infezione è necessario lavarsi frequentemente le mani con una soluzione disinfettante.

Terapia

I soggetti in normali condizioni che si ammalano non hanno bisogno di particolari terapie se non qualche antipiretico associato a qualche giorno di riposo. Esistono però delle situazioni particolari in cui la malattia può manifestarsi in forma più grave ed in questi casi può essere opportuno intervenire con dei farmaci antivirali. E’ però necessario che questo tipo di trattamento sia fatto sotto stretto controllo medico e bisogna assolutamente evitare di acquistare farmaci senza la necessaria ricetta.

In alcuni casi possono verificarsi delle complicanze causate da batteri; diviene allora necessario intervenire con degli antibiotici. Anche in queste situazioni bisogna assolutamente ricorrere al medico che prescriverà l’antibiotico adatto evitando altri pericolosi effetti collaterali. Non rimane che augurare a tutti di non incappare nell’influenza, ma se questo dovesse accadere ci si deve rassegnare e magari guardare il lato positivo della medaglia rappresentato da qualche giorno di riposo. (A.M.)